La metafora del cambiamento è il viaggio e il suo protagonista il viandante
Il viaggio è attesa, tensione verso, spaesamento, sorpresa, stupore. Essere in viaggio è essere nel flusso dei cambiamenti, è essere inevitabilmente aperti a nuove possibilità di essere, di esser-ci nel lavoro, nell’amicizia, nell’amore, nella solitudine. Quando ci si pone nell’intento di misurarsi con un proprio cambiamento, stiamo per intraprendere un viaggio verso luoghi inesplorati del conoscere e dell’agire. Un viaggio verso mete culturali, professionali o esistenziali, esige una rivolta contro un ordine di senso già dato, esige che abbandoniamo luoghi di sicurezza, luoghi abituali. Quando ci accorgiamo che il presente è fonte di inquietudine, non serve lasciarsi assorbire nel vortice di un fatalismo autodistruttivo. Occorre reagire, riflettere, impegnarci nella ricerca di un nuovo quadro di possibilità e di orientamenti in cui ritrovarci, per poi individuare modi di agire consoni a ciò che siamo o che vogliamo essere anche qualora questa ricerca diventasse fonte di momenti di paura e di disorientamento.
(F.Nanetti, Il coraggio di scegliere, QuattroVenti, Urbino 2000)
Possiamo così completare la frase di apertura:
La metafora del cambiamento è il viaggio e il suo protagonista il viandante e un coach è chi sa accompagnare il viandante verso le sue nuove mete.